La riabilitazione in acqua è rivolta a pazienti con esiti di patologie di varia natura a carico del sistema nervoso centrale (SNC), sistema nervoso periferico (SNP), Vascolare, Ortopedico-traumatologico.
L’ANIK si fa garante all’utenza, che la partecipazione alla sua attività didattica è aperta solo a Fisioterapisti e/o Terapisti della Neuro e psicomotricità dell’età evolutiva (T.N.P.E.E.) che in tal modo vengono specificamente formati in Idrokinesiterapia attraverso la pratica dei suoi corsi.
Ad oggi i Fisioterapisti e T.N.P.E.E. formati dall’ANIK sul Metodo A.S.P. sono oltre 5300, sparsi su tutto il territorio nazionale ed operanti sia in ambito pubblico che privato.
ESITI DI PATOLOGIE TRATTABILI CON L’IDROKINESITERAPIA
L’idrokinesiterapia o riabilitazione in acqua è l’utilizzo dell’acqua a scopo riabilitativo, dopo un trauma, un intervento chirurgico o come prevenzione.
E’ un’attività riabilitativa globale e/o analitica che utilizza, a scopi terapeutici, le informazioni sensoriali date dalle leggi fisiche dell’acqua, in un ambiente idoneo e gradito dal paziente.
Vantaggi
Riguardo al metodo A.S.P., si possono delineare numerosi vantaggi in questa scelta terapeutica. Innanzitutto la prevenzione dei danni secondari alla riduzione del movimento/ all’immobilità, ossia le limitazioni articolari e gli accorciamenti muscolari strutturati.
L’ambiente caldo e microgravitario della piscina riabilitativa, unitamente al lavoro svolto dal fisioterapista, consentono la riduzione delle rigidità causate dal dolore, il rilassamento muscolare, nonché il recupero del ROM in tempi notevolmente ridotti rispetto ad altre metodiche riabilitative. Inoltre l’acqua rappresenta uno stimolo sensoriale tangibile rispetto all’aria: oltre a fornire un supporto concreto alla massa corporea immersa, manderà continuamente afferenze sensoriali al SNC coinvolgendo sia gli esterocettori, sia i propriocettori nella ricerca di un equilibrio equilibrio e di una coordinazione necessari a mantenere gli assetti o per svolgere movimenti Grazie alle proprietà intrinseche dell’acqua e al lavoro sequenziale proposto insito nel Metodo A.S.P., poi, si otterrà un miglioramento dei tessuti ipossiemici, edematosi, soggetti a stasi sanguigna e linfatica. In acqua ,la dove possibili, si potranno far compiere esperienze senso-motorie con meno dolore , andando ad agire anche sulla sfera motivazionale ed emotiva del paziente.
Infatti, attraverso la ricerca di assetti facilitanti, il fisioterapista indurrà il paziente, soprattutto con modalità di esecuzione lente, a compiere dei movimenti con meno dolore o perlomeno con minore aspettativa di sentirlo. Sarà possibile far percepire e compiere al paziente le diverse fasi che compongono un movimento spaziale o un passaggio posturale sfruttando la parziale assenza di gravità.
L’idrokinesiterapia si estende in numerosi campi della medicina
In ambito ortopedico e traumatologico diventa fondamentale la funzione dell’idrokinesiterapia nella riabilitazione pre e post-operatoria per una ripresa graduale dell’esercizio muscolare.
Nel caso di patologie neurologiche il trattamento viene adattato in relazione al paziente e il lavoro è mirato al miglioramento dell’equilibrio e della coordinazione.
L’idrokinesiterapia del paziente con lesione midollare è finalizzata al rafforzamento della muscolatura e alla riacquisizione di abilità funzionali nelle attività quotidiane.
La riabilitazione in acqua aiuta il paziente con problemi psicomotori a ritrovare un equilibrio psicofisico, più consapevolezza del suo corpo e più controllo.
Nel contesto riabilitativo gli effetti benefici dell’acqua si possono applicare in varie patologie come il linfedema, l’emofilia, in donne che hanno subito un intervento di mastectomia e in molte altre.