Case Report su esiti di intervento chirurgico al ginocchio trattato con Idrokinesiterapia
Secondo i dati della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT) vengono impiantati ogni anno oltre 85.000 protesi di ginocchio, numeri costretti a salire se oltre ai soli interventi di protesizzatone consideriamo anche i diversi interventi per posizionamento dei mezzi di sintesi.
Negli anni, le tecniche chirurgiche meno invasive e l’evoluzione tecnologica degli strumenti utilizzati hanno consentito notevoli progressi, nonostante questo resta fondamentale, per consentire il massimo recupero funzionale, un’adeguata terapia riabilitativa.
Gli obiettivi che il percorso riabilitativo deve porsi sono i seguenti:
- gestione del dolore post-operatorio
- recupero del ROM del ginocchio, consentendo il raggiungimento dei 110 gradi di flessione, misura che costituisce una funzionalità soddisfacente per svolgere la maggior parte delle attività della vita quotidiana.
- ripristino della forza muscolare dell’arto inferiore;
- ripristino della capacità di deambulare in totale comfort e senza sintomi
- sviluppo dell’indipendenza funzionale;
- ripristino della capacità di partecipare ad attività della vita quotidiana;
In particolare, emerge un consenso comune verso un percorso di riabilitazione precoce che si concentri sullo svolgimento di esercizi fisici attivi, consentendo di raggiungere nel più breve tempo possibile gli obiettivi sopraesposti.
Tra le tecniche di esercizio attivo raccomandate risulta consigliabile la terapia acquatica attiva per la riacquisizione della funzionalità e dei gesti motori.
ANANMNESI
Uomo di 43 anni sottoposto ad intervento chirurgico per esiti di frattura rotula e piatto tibiale esterno, eseguito impianto di placche e viti alla tibia ed eseguito cerchiaggio alla rotula. Il trauma è avvenuto il 10 giugno 2021 ed il soggetto è stato sottoposto all’intervento chirurgico in data 25 giugno 2021.
VALUTAZIONE
Il paziente giunge alla nostra attenzione in data 05 ottobre 2021 all’esame obiettivo iniziale presenta:
- aderenze cicatriziali,
- rotula ipomobile,
- marcata ipotrofia diffusa all’arto operato
- edema distale
- deambulazione difficoltosa con ausilio di 1 bastone canadese
Viene eseguita inoltre valutazione del ROM articolare al ginocchio con il supporto di BAIOBIT dalla quale emerge:
- flessione passiva pari a 48°
- estensione quasi completa
PROGRAMA RIABILITATIVO
Viene consigliato di iniziare un ciclo di idrokinesiterapia con frequenza di 3 volte la settimana con 2 obiettivi principali:
- recupero del ROM
- ripresa di un corretto schema del passo
Vista la notevole limitazione di mobilità articolare del ginocchio, in particolare in flessione, la prima parte del programma riabilitativo viene incentrata sul recupero di questo aspetto. In ogni seduta vengono alternati esercizi di allungamento muscolare e di sblocco articolare integrati con esercizi propriocettivi e di rieducazione al passo.
Al termine di questa prima fase è stata svolta rivalutazione del ROM articolare per monitorare effettivo miglioramento ottenuto.
Inoltre, è stata svolta un’analisi di cammino con BAIOBIT che ha permesso di mettere in evidenza le alterazioni del ciclo del passo e realizzare un programma riabilitativo mirato che consenta di progettare esercizi adatti per il recupero di una corretta deambulazione senza ausili e senza compensi.
RISULTATI
Al termine della prima fase è stata quindi rivalutata la mobilità articolare del ginocchio, è stato quindi eseguito nuovo test con BAIOBIT dal quale emerge che ora la flessione del ginocchio è paria a X, evidenziando così un miglioramento nella mobilità articolare in flessione del X%.
Infine, è stato eseguito Test Cammino con BAIOBIT per programmare seconda parte del percorso riabilitativo.
Dall’esame eseguito in particolare emerge:
- importante diminuzione della velocità 0,56 m/s, ampiamente al di sotto dei valori di norma, e ampiamente al di sotto del metro al secondo evidenziando un elevata instabilità;
- alterazione nella fase di propulsione con valori al di sotto della norma: propulsione sinistra 2,72, propulsione destra 1.64;
- lunghezza del passo normalizzata rispetto all’altezza dal test risulta diminuita rispetto alla norma (66% bilateralmente), probabilmente legata alla fase di volo molto breve dovuta ad un’eccessiva ricerca di stabilità;
- un’errata suddivisione delle fasi del passo, evidenziando un importante aumento della fase di appoggio ed in particolare delle fasi di doppio appoggio supportando così l’ipotesi di un’eccessiva ricerca di stabilità.
Pertanto, il successivo percorso di riabilitazione avrà come scopo il miglioramento della forza agli arti inferiori per consentire un’adeguata propulsione ed un addestramento alla gestione dell’equilibrio dinamico in modo da poter consentire una corretta gestione della lunghezza e delle fasi del passo.
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